María Belén Rath

La Consulenza Psicologica e la Formazione

La consulenza psicologica

Aprire uno spazio di parola in cui ci confrontiamo con noi stessi, cerchiamo di fare ordine nelle nostre idee e scopriamo altri punti di vista, accompagnati da qualcuno che ci offre nuove chiavi di lettura e ci sostiene nella nostra ricerca personale. Questo è per me la consulenza, questo spazio relazionale in cui una o più persone si trovano a cercare nuovi modi di stare nel mondo, aiutati da un professionista che è lì per loro, per accompagnarli in questo processo.

Un processo personale, unico, speciale perché per ogni persona si tratta di un cammino diverso. La parola, in questo caso, è la Via Regia che ci aiuta a percorrere quelle strade sconosciute ma forse presentite. E' una presa per mano, un accompagnare senza giudicare: la persona, nella sua integrità, ha il potere e la forza per trasformarsi e trasformare il contesto in cui vive. E spesso questa trasformazione abbisogna di un momento di sostegno, di cura (nel senso di "prendersi cura di qualcuno", starli accanto), di attenzione. Il percorso psicologico, inteso come lo intendo io, è un momento di grande attenzione verso la persona che ha deciso di mettersi in gioco diversamente cercando nuove strade di trasformazione per sé stessa.

Intendo l'essere umano come un soggetto integrale, responsabile di sé stesso e delle proprie decisioni. La consulenza psicologica accompagna ogni persona nelle sue vicissitudini, cercando di comprendere e offrire strumenti che puntino al benessere, strumenti che ognuno ha dentro di sé. Certamente, il processo di cambiamento in una persona comporta a sua volta un cambiamento nel contesto in cui vive: dunque la trasformazione si moltiplica.

Quando si domanda una consulenza psicologica? Quando decidiamo che ci sono alcune cose che vorremmo vedere da un altro punto di vista, non è necessario arrivare a star male con sé stessi per farlo. Il momento arriva quando qualcosa dentro di noi ci dice che abbiamo bisogno di metterci in discussione, di trasformare ed elaborare quegli elementi che ci creano fatica nel nostro vivere quotidiano. Si tratta di percorsi di durata variabile, a seconda della persona e del lavoro che ognuno vuole fare. Ogni percorso è unico e irripetibile. Proprio come lo è ogni persona.

La formazione

Faccio formazione da tanto tempo su alcuni temi che ritengo siano importanti per i professionisti della relazione di aiuto (Educatori Professionali, Assistenti Sociali, Infermieri, Psicologi, Assistenti Domiciliari, Volontari e Operatori Sociali in generale) e anche per la cittadinanza. A partire da una richiesta di formazione, immagino e creo il percorso più adatto alla situazione che mi tocca affrontare.

Faccio formazione anche sul tema della genitorialità adottiva., collaborando con tutti coloro che chiedono di creare momenti di riflessione, di scambio e di formazione per genitori adottivi sui temi proposti dai genitori stessi, in tutto il Trentino e non solo.

Più in generale posso dire che la formazione sulle questioni che riguardano il benessere della persona è tra le mie priorità. E questo mi porta a lavorare con colleghi di altre discipline (assistenti sociali, educatori, medici, psicomotricisti, sociologi, ecc) creando percorsi specifici (di formazione ma anche di riflessione e di lavoro con sé stessi) su temi quali l'autostima, la scoperta delle risorse personali, il benessere nella terza età, tra tanti altri temi che puntano sulle risorse di ciascuno per sentirsi meglio nella vita che abbiamo scelto e che facciamo tutti i giorni.

La supervisione

La supervisione è riservata ai professionisti che richiedono un momento di confronto sia in gruppo oppure individualmente. Le professioni che possono accedere alla supervisione sono tante, non solo nell'ambito psico-sociale: medici, infermieri, psicologi, sociologi, educatori, operatori sociali, care givers, gruppi di familiari che operano in strutture (ad esempio nelle Case di Riposo), docenti, manager, lavoratori del commercio, gruppi aziendali alle prese con decisioni difficili, ecc.

La mia supervisione di gruppo è pensata come una situazione di scambio dove si cerca un filo conduttore che unisca il gruppo per aiutarlo a lavorare meglio, dato che di solito chi si trova a lavorare in gruppo deve condividere gli obiettivi e le risorse per arrivarci. E' importante pensare insieme delle strategie abbordabili da tutti quanti e porsi delle mete raggiungibili cercando di valorizzare ogni risorsa esistente nel gruppo. Per fare ciò si cerca di creare un clima di reale scambio tra i componenti dello stesso, facendo emergere le criticità e aiutando a trasformarle in elementi positivi per il miglioramento di tutti e del lavoro da svolgere.

La supervisione individuale è riservata ai colleghi dell'area psico-sociale, e si struttura in base ai temi su cui il/la collega cerca un confronto (supervisione di casi, di situazioni lavorative, ecc).


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Trento, Italia

Iscritta all'Ordine degli Psicologi di Trento con il numero 418